venerdì 6 aprile 2012

viaggiare con lentezza


oggi voglio dedicare questo post alla lentezza...



vivere con lentezza, pensare con lentezza, viaggiare con lentezza...io sono "frettella", voglio tutto e subito, eppure se c'è una cosa che adoro gustare lentamente è il viaggio. Viaggiare significa seguire i ritmi spazio temporali senza abbreviazioni artificiose.Non ho fretta di essere nel luogo della "meta", ma sono felice e sin da quando inizia il viaggio, perché un viaggio parte dal momento in cui si esce da casa e ogni momento successivo gli appartiene...
Percepire la distanza con tutti i sensi, vedere scorrere le immagini di un paesaggio che muta "naturalmente", assaporare le sfumature, con l’intento di capire veramente, i luoghi attraversati, le tradizioni e la gente che vive in essi.
Fare delle pause. 

Fermarsi, ripartire e modulare la velocità in base ad un ritmo lento, dettato dall'istinto, dal piacere e non dall'orologio...tic tac tic tac. Perchè ogni luogo merita la sua dose di attenzione, il suo giusto tempo.

E quanto più grande è la gioia di arrivare o ritrovare un luogo, quando più a lungo ne è stata l'attesa?
e poi - e forse questo è tipico degli abitanti del Sud - non si cammina con una gran fretta di arrivare in qualche posto, ma perché camminare è in sé una cosa meravigliosa! Camminare, ma fermandosi sempre, per "vivere " i luoghi, per emozionarsi, adattarsi, conoscere, riconoscere e scoprire - sempre curiosi come bambini- per sorprendersi, entusiasmarsi, innamorarsi
e quanto gusto da scegliere itinerari che non son segnati dal navigatore, ma anzi "tracciandone" di nuovi, rotte più lente ma più vere, i nostri itinerari a volte casuali ed imprevisti, in perdersi tra stradine tortuose che attraversano paesi dimenticati, dai nomi romantici e teneri, dove essere invitati ad una pausa gustando un caffè, a quel tavolino all'aperto...

Certo ammetto che se non usassimo l'aereo non avremmo la possibilità (per questioni di tempo!) di raggiungere  certi luoghi ...eppure credo valga la pena per molte città del Mediterraneo, o comunque di mare, di impiegare "tempo" per raggiungerle dal mare, per guardarle nella loro bellezza, nella giusta posizione. Perché si sa, le città di mare ....Napoli, Genova, Marsiglia, Algeri...si affacciano sul mare e volgono le spalle all'entroterra. Solo arrivando in nave, e magari non con navi veloci, ci si "prepara" a gustare appieno una città di mare, che si apre all'orizzonte e ci saluta facendo capolino dal mare, accogliendoci come a braccia larghe...penso a tutte le volte che sono arrivata a Napoli giungendo dal mare...non sarebbe stato lo stesso se fossi arrivata da "Capodichino"


Ci ho provato  a cercare un traghetto per raggiungere Marsiglia e guardarla negli occhi che volge al suo mare blu, per lasciarmi abbracciare cullata dalle sue onde...ma niente troppo complicato!ci accontenteremo della macchina...con taaaante soste!!!! :)))

1 commento:

  1. le città di mare la prima volta andrebbero viste arrivando dal mare, diversamente non se ne coglie la proiezione, perché in una città portuale il porto e le navi sono parte del paesaggio urbanistico, come fossero palazzi o strade.

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