giovedì 29 marzo 2012

midnight in paris

una carrellata di immagini, un trionfo di emozioni, un miscuglio di ricordi e nostalgia che mi hanno acceso il cuore  e la voglia di tornare. Da te Parigi mia. 
Parigi nostra. 
Culla non dell’amore, ma del nostro amore. Concreto, tangibile, visibile.
La città in cui ho imparato a dosare la libertà e le emozioni, con la ragione e la “prospettiva”.
La città in cui ho riscoperto me stessa, lontana dalla rete della “consuetudine”, del già noto, del costruito, lontana e libera dalle barriere e dalle etichette che ciascuno si porta dentro e dai cui a volte è difficile scappare.  Perché gli altri si aspettano sempre e solo quel comportamento e atteggiamento ormai codificato, classificato, che rende tranquilli e sicuri, ed è più semplice continuare così. Magari perdendo di vista se stessi… i desideri, le attitudini, le opinioni, i valori  possono cambiare, perché non seguirli?
Ecco, Parigi è stata come uno specchio in cui ho visto riflettersi i miei desideri e le mie attitudini, me le ha servite tra una passeggiata e un buon rouge. Tra un bacio strappato alla fermata del metro e una chiacchierata bordo campo a hotel de ville. Tra una pedalata in rue Oberkampfe e una “magia” al tavolo del salone di rue Saint Maure, più intensa dell’ “illusione” au coin della metro Mabillon…tra l’odore di burro e croissant e le rotaie di un metro, sempre , o quasi, puntuale.

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