
oggi voglio dedicare questo post alla lentezza...
vivere con lentezza, pensare con lentezza, viaggiare con lentezza...io sono "frettella", voglio tutto e subito, eppure se c'è una cosa che adoro gustare lentamente è il viaggio. Viaggiare significa seguire i ritmi spazio temporali senza abbreviazioni artificiose.Non ho fretta di essere nel luogo della "meta", ma sono felice e sin da quando inizia il viaggio, perché un viaggio parte dal momento in cui si esce da casa e ogni momento successivo gli appartiene...
Percepire la distanza con tutti i sensi, vedere scorrere le immagini di un paesaggio che muta "naturalmente", assaporare le sfumature, con l’intento di capire veramente, i luoghi attraversati, le tradizioni e la gente che vive in essi.
Fare delle pause.

E quanto più grande è la gioia di arrivare o ritrovare un luogo, quando più a lungo ne è stata l'attesa?
e poi - e forse questo è tipico degli abitanti del Sud - non si cammina con una gran fretta di arrivare in qualche posto, ma perché camminare è in sé una cosa meravigliosa! Camminare, ma fermandosi sempre, per "vivere " i luoghi, per emozionarsi, adattarsi, conoscere, riconoscere e scoprire - sempre curiosi come bambini- per sorprendersi, entusiasmarsi, innamorarsi
e quanto gusto da scegliere itinerari che non son segnati dal navigatore, ma anzi "tracciandone" di nuovi, rotte più lente ma più vere, i nostri itinerari a volte casuali ed imprevisti, in perdersi tra stradine tortuose che attraversano paesi dimenticati, dai nomi romantici e teneri, dove essere invitati ad una pausa gustando un caffè, a quel tavolino all'aperto...

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le città di mare la prima volta andrebbero viste arrivando dal mare, diversamente non se ne coglie la proiezione, perché in una città portuale il porto e le navi sono parte del paesaggio urbanistico, come fossero palazzi o strade.
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