"Poco a
poco, come le pietre di una collana, tutte queste storie diventavano un
rosario: non di una preghiera, però. Di una maledizione. Diventavano tutti i
colori della rabbia: la geografia esatta del disamore per chi ti ha promesso e
poi negato, per chi ti ha illuso, per chi sa solo chiederti e mai dare"
L'aspetto che più mi ha colpito...quello della rabbia debole, che rinvia al saggio di una giovane studiosa tedesca Meredith Haaf (29 anni). Titolo originale ”Heult doch: Über eine Generation und ihre Luxusprobleme”, in cui l'autrice descrive la generazione nata fra gli anni Ottanta e il Duemila. “Post-ottimista”, dice. Fragile, rassegnata, indifesa. Malata di una rabbia debole, la rabbia schiumosa e inutile dei “mi piace” su Facebook. ”.
Ora sono io che invito voi a leggere il prologo del libro di Concita De Gregori che ha provato a misurare la temperatura dell'Italia contemporanea...risultato?
Rabbia
di lamento e di protesta, rabbia gracile.
De
Gregorio si rifugia nelle Rime di rabbia del poeta Bruno Tognolini, solo in apparenza
per bambini: "Tu
dici che la rabbia che ha ragione / È rabbia giusta e si chiama
indignazione"
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