Lo so, la prima settimana del rientro non è proprio quella più "oggettiva" per commentare e riflettere...ma è sotto la pulsione delle emozioni che a volte vengono fuori le sensazioni più vere, istintive...per noi è questa la settimana (o meglio le settimane) in cui devi iniziare a (ri)programmare e procedere con ...inserimento del nano gatto al nido, inserimento del nano più grande alla materna (per forza in quella privata perché al pubblico ovviamente non CI SONO POSTI, con tanto di "merendina e secondo" da portare da casa, perché mica paghi e ti danno un pasto completo...NO!!!), primo inserimento ed esperimento della baby sitter che è necessaria -oltre alla nonna- (PERCHè IL PART TIME è UNA PAROLACCIA mentre invece RESTARE 12 ORE minimo fuori casa per UNA MAMMA è UN OBBLIGO DA NON CONTESTARE...perchè devi già ringraziare che non ti hanno licenziata o obbligata alle dimissioni dopo il compimento di 12 mesi e 1 giorno del tuo bimbo, tempo legale per essere licenziata senza incorrere in un'immediata causa per discriminazione di genere...tanto da 1 anno e 2 giorni i bimbi crescono da soli... ), incastri folli di orari treni ed attività pomeridiane, microsaltimortali per riuscire a scambiarsi un buongiorno, buonanotte e un bacio col marito, ect ect ect
Insomma questo è il clima, e di certo ha influito e ha dato lo start alla mia riflessione MACRO
In Italia, e sottolineo in Italia, la congiuntura economico-culturale lancia un chiaro messaggio...fate figli e rimanete soli
mancano i servizi, mancano le strutture adeguate (a partire dalla fase di gestazione e accompagnamento dei genitori nelle prime fasi della vita), mancano anche gli incoraggiamenti, manca la cultura del part time, mancano i seggioloni ai ristoranti, mancano le previsioni politiche serie per garantire le pari opportunità (tra lavoratori genitori e lavoratori senza figli)
...e allora diventa "comprensibile" (ma non fino in fondo) che diviene quasi un obbligo, ritardare, rimandare e forse per qualcuno rinunciare ad avere dei figli
esistono però delle strane forme di vita extra-ordinarie: sono le coppie sotto i 30- 35 anni con figli (anche più di uno, ma MAI più di due...si perché non si reggerebbe il colpo inferto dalla "cerchia" sociale...economica...e anche relazionale). Insomma le coppie di questo raro gruppo (non in via d'estinzione però!!! per fortuna) sono quelli innanzitutto fortunati (perchè avere dei figli nel grande mistero della natura è un dono, e ricevere dei doni gratuiti così meravigliosi è davvero una grande fortuna), un po' avventati (- ma non era meglio godersi ancora un po' di libertà, ma davvero volete dei figli, ma ci avete pensato che è finita la vostra tranquillità "frasi tratte da - la cultura dominante degli ignoranti- " e per ignoranti intendo semplicemente chi ignora la gioia che si riceve dal donare...donare il proprio tempo, i propri sorrisi, le lacrime, i pensieri...donare la vita!), fuori tempo (in anticipo rispetto alla media - solo italiana- in ritardo rispetto alle precedenti generazioni e ai coetanei d'oltralpe), con sensi di colpa (se non lavoro, non posso crescerti bene , se lavoro non sto con te), coraggiosi (perché nonostante tutto vanno avanti), a volte un po' isolati (serate organizzate solo senza bambini, ristoranti con divieto d'accesso ai bambini, ect ect ect ... perché i bambini in qualche circostanza "ostacolano, infastidiscono, rallentano" no comment , poveri bambini ) ma per fortuna in ogni caso TANTO FELICI
conclusione a volte mi sento sola, schiacciata, isolata, ostacolata, repressa, però a tutti i sassi, i NO, i silenzi, gli ostacoli, le isole (quelle che rendono isolati ;) ) io oppongo sempre la mia felicità dell'essere non solo una lavoratrice (eppure lavoro tanto eh.. quando non scrivo il blog :P ) ! se qualcuno mi chiede cosa faccio nella vita, chi sono... io non rispondo mai descrivendo per prima cosa il lavoro che svolgo, ma mi viene molto naturale per dire chi sono identificarmi non la mia professione, ma con la mia persona
ed io so di essere innanzitutto una mamma, una donna con tutte le sensibilità e le emozioni femminili, che oltre ad amare i figli, il marito ed altre passioni, contribuisce con il proprio lavoro - per quel che può - anche al miglioramento della società in cui (per fortuna o purtroppo)* si trova a vivere...
per ora tutto qui...
:)
* mi viene in mente la canzone di Gaber che fa "...io non mi sento italiano, e per fortuna o purtroppo lo sono"
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