martedì 21 febbraio 2012

ripescato dal mio diario...

aprile 2005
Ci sono troppe “belle cose” che non si possono mettere in copertina …e che non trovi neppure tra le pagine  più scorrevoli del libro, le devi cercare nascoste tra le note, tra le pagine  più complicate. E se ti sfuggono non hai capito niente di questo libro, niente di più dell’apparenza di quella bella copertina con parole senza suono, con colori senza luce, con disegni senza forma.

Non ha senso aver quel libro tra le mani.
Posalo. 
Fermati.

Chiudi gli occhi e apri lo scrigno dell’anima, della mente, del cuore...la parte più preziosa di te, quella che nessuno conosce e che tu solo sai dove si nasconde. Ora riapri il libro, vedi? le parole prendono il loro posto, hanno il suono vero ed autentico di chi ne conosce il senso e leggere diventa una ricerca, una meravigliosa scoperta dell’Essenza, della tua vita.

Come affacciarsi ad un nuovo giorno, cominciare un nuovo viaggio con l’emozione di chi vuol scoprire il mistero dell’ignoto senza paura, senza il timore di ciò che è stato e di ciò che sarà….E’ così che mi tuffo in questo nuovo diario, un altro pezzo della mia vita e di quanti vi entreranno.

Quante volte ho riletto, quante volte ho rivissuto attraverso le pagine di un diario i periodi, le frasi,  le parole, i punti esclamativi, i punti interrogativi , ogni virgola; quante volte mi sono soffermata a contemplare il mistero delle pagine bianche o di quelle pasticciate: tutto il mio passato.
Ecco perché scrivere è necessario, per riordinare e capire lo zibaldone dell’anima, questi pensieri che nell’arco di una vita si accavallano, si rincorrono, si confondono travolgendoti…quanti sospiri di sollievo, quanti affanni, quante carezze e quanti pugni  possono offrirci le parole. E’ così che ricordo gli ultimi anni della mia vita, il leit motiv è la parola, che potere ha su di noi…la parola.
  
 “Promettimi di non leggerla prima che sarai su quell’ aereo”….che cosa sarebbe stato del senso autentico di quelle parole se fuori dal loro tempo, che ne sarebbe stato del potere di quelle parole se avessi tradito il loro tempo.

18 settembre 2002 
L’aereo si perdeva in quel cielo azzurro del golfo confondendosi tra il luccichio del mare…..e i miei pensieri erano più veloci , sembrava che a volare fosse più la mia anima   e la mia mente che il mio corpo. Non era il dove l’importante, per me l’essenziale era andar via. Non era tanto un arrivare quanto un partire da…., da chi e da cosa l’ho scoperto solo oggi, ma sapevo che dovevo andar via.
E decidere di partire è già un arrivo.
“L’importante è avere un desiderio semplice e chiaro abbastanza perché non ci sfugga di mano e poi percorrerlo sarà l’unica cosa sensata da fare…” E’ quello che ho fatto.

1 commento:

  1. ...so cosa hanno significato questi due momenti particolari della tua vita...perchè li ho vissuti anche io con te..vicine e lontane ma con lo stesso spirito, la stessa voglia di ricerca di noi e del nostro essere...

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