un lungo silenzio sul mio blog
di certo non dovuto a mancanza di
pensieri né a mancanza di tempo
ma ad un'assenza di consistenza, di
concretezza...
assenza di trasposizione da
immagini annebbiate a concetti definiti
e mi sento così
tra la bella novità che mi
cresce dentro e si fa spazio avvolta da gioiosa liquidità
e la vecchia voglia di essere
presente a me stessa e
che prende una nuova forma proprio mentre vivo la mia terza maternità
è materia vivente e nuova anima
è una nuova vita che come ogni volta mi porta a sentirmi a contatto con l'io più profondo,
mi ricongiunge a me stessa
e stavolta mi scava lentamente dentro
e mi fa domande brevi.
Decise. Taglienti.
Cosa vuoi davvero?
Cosa cerchi?
Complici le mie infinite pagine di
lettura, il mio divorare e rifugiarmi nei cinque intensi libri finiti
dall'inizio dell'anno, resto sospesa tra una risposta affermativa ed una
approssimativa.
E la mia appassionata ed intransigente voglia di risposte certe non si arrende.
Mi accarezza e non si stanca mai.
Io sono ancora in ricerca
tra le radici del mio albero natio
e i rami che non sanno che
direzione prendere...
sospesa tra la gioia di ciò che ho
costruito
e la necessità di andare oltre
oltre la me di adesso, oltre il
confine che ho posto inconsapevolmente come limite...
il fatto è che quando acquisisci
più consapevolezza di ciò che sei e ciò che puoi... poi, vuoi esserlo.
mi riconosco in questo magma che si agita
so di essere una
persona che pensa anche troppo, capace di relazioni vere, colma di passione per la vita, di voglia di libertà e di
movimento. Voglia di cambiare, non tanto me stessa, ma quella parte di mondo che non mi piace...
E quello che sono non è quello che
faccio.
quanto più si distanziano il mio essere
dal mio fare, tanto più io resto sospesa
Ma come tornare ad essere presente
a me stessa?
per riappropriarmi di me
senza volgere più lo sguardo
melancolico al passato che non torna più e che non si cambia mai
senza proiettarmi in un futuro che
non ha senso nel pensiero, ma che si costruisce nel presente
devo partire, o meglio
ripartire, da qui e da ora
per fare qualcosa di nuovo, per
costruire
è necessario fare spazio prima
nella mia vita interiore, poi in quella spazio-temporale.
forse scrivendo, un come lo sto
trovando
e allora ho la certezza che questo post lo sto scarabocchiando innanzitutto per me
neanche lo rileggo...
ma lo condivido, perché ho la
sensazione che il pensiero reso pubblico sia un impegno
o quanto meno
acquisti quella consistenza che mi
sfugge quando resta solo un'immagine nella mente
Nessun commento:
Posta un commento